Quando DOdA è al Museo si scopre che l’arte non è materia a noi lontana ed estranea, ma che ci riguarda e ci coinvolge molto da vicino.
Negli spazi abitati da luce e ombra, forme e figure, i visitatori non sono solo osservatori passivi ma diventano soggetti narranti e protagonisti.
Attraverso i gesti e il movimento l’opera si scompone e si trasforma e la distanza con l’osservatore viene annullata.
Lo spazio dell’opera diventa teatro di relazioni e luogo
del racconto.
L’idea tematica del percorso DOdA ai Musei Capitolini prende spunto dal libro “Le metamorfosi” di Ovidio; di volta in volta l’opera d’arte ha le sembianze delle antiche sculture del Museo oppure l’ambientazione fantastica dei dipinti dei grandi artisti moderni.
Le opere d’arte antica, le statue colossali di Costantino, gli affreschi delle Sale, sovrapposte ai segni di Klee, alle forme colorate di Mirò e Kandinsky danno vita a un emozionante dialogo tra passato e presente, tra arte e vita.